Friday, February 10, 2006

Viaggio

In questo venerdi pomeriggio che aspetta (e spera) solo di diventare un week-in di relax, raccolgo l’invito di Simona , lasciando volentieri, grafici, tabelle e regressioni per un po’… Proverò a viaggiare attraversando i luoghi che hanno (o hanno avuto) un posto speciale nel mio cuore.

Chiaramente non si può non cominciare dalla madre terra. La mia piccola città, che dagli altipiani della Murgia si stende fino ad affacciarsi sul Mar Ionio. Nel suo nome si trovano echi di antichi riti accompagnati da musiche e danze che fondono eredità della Magna Grecia con le contaminazioni spagnole. Nel suo cielo, il blu è sporcato dalle ciminiere, frutto di una politica economica sprovveduta ed arraffona, che poco o nulla è riuscita a fare per il suo sviluppo. Nel suo mare lo stupore di ore passate a contemplare intensamente l’orizzonte, ed abbandonarsi alla meraviglia delle barche che al mattino presto rientrano dal largo. Ti chiedi chi sia l’autore di questo quadro stupendo. Tra le palme, il lungomare, il caldo, le mura del liceo e le notti stellate passate in spiaggia, ho sentito per la prima volta quell’informe fremito al cuore che è il primo amore. Ed anche il secondo, più forte ed intenso del primo. Un pomeriggio di tante estati fa, ho scoperto il piacere dello scambiarsi le impressioni sulle proprie letture. Si parlava di un racconto di Hesse: Knulp; quella persona, molto speciale, non uscirà mai dal mio cuore. A Taranto mi lega il passato, il presente ed il futuro che vorrei contribuire a render migliore.

Nel periodo dell’adolescenza diverse erano le colonne sonore. Due rappresentano bene il dominio del cuore nel rapporto con la realtà: Cangaceiro (Litfiba) e Allora si (Pino Daniele). Aggiungo le letture che hanno segnato questo periodo: Le Terre del Sacramento (Francesco Jovine) e Narciso e Boccadoro (Herman Hesse).

La matrigna benevola è Torino, che coccola i suoi figli ma senza troppe discriminazioni per chi non lo è. La maggior parte della mia vita torinese si è svolta all’ombra della Mole o sotto il sole di Piazza Vittorio. Adoro sedermi a prendere il caffè davanti a Palazzo Nuovo, fumando un buon Toscano antico. Chiaramente da studente squattrinato al massimo chiedevo una sigaretta in giro e me la fumavo in piedi davanti al cinema Empire, dove facevamo lezione durante i primi due anni. Torino è stata sradicamento, sofferenza, passaggio. E’ stata amori (?) vissuti a migliaia di chilometri. E’ stata la matrigna che mi ha fatto crescere, riuscendo ad affrontare le piccole e grandi difficoltà. Che non ha esitato a darmi soddisfazioni e gratificazioni, ed a cui io oggi devo parecchio. E’ stata ed è il luogo di amicizie sincere, cresciute e maturate, non senza difficoltà. E’ stata ed è tante cose che è difficile spiegare e racchiudere in poche cose.

Colonna sonora: Soul Train (Sud Sound System), Torino (Antonello Venditti) e tante Pizziche e Tammurriate. Libri: troppi!! Direi La Bella Estate (Pavese) ed Il Conte di Montecristo (Dumas).

Continuando il mio viaggio, si incontra Bari: il distacco da Torino proprio mentre mi ci stavo affezionando di più. Il cuore a volte ti spinge a prendere delle decisioni. Quando pensi di essere innamorato, non ci pensi su due volte. Due anni, di cui uno passato a curare le ferite di una storia finita in modo pessimo. Però tanti bei ricordi. Certe amicizie restano nonostante il tempo e lo spazio. Fortunatamente sono riuscito ad incontrare delle persone eccezionali, ed una persona che avrebbe lasciato tutto per seguirmi in Canada. In via Monfalcone si viveva bene, e mi piaceva un sacco andare a comprare il pesce fresco al mercato, o la ricotta salata e le mozzarelle di Andria. Qualità della vita di un certo livello, insomma…

Colonna sonora: Hey You e The Great Gig in the Sky (Pink Floyd), Caldo e Scuro e Povero Me (de Gregori). Non ci sono libri che siano stati particolarmente significativi. Un film, dell’ultima estate trascorsa lì (servizio civile!!), La Signora della Porta Accanto (Truffaut).

Il film di Truffaut è il trait-d’union con il periodo pisano. Il primo anno di dottorato l’ho trascorso lì, ed è stato caratterizzato dal piacevole ritrovarsi con il secondo amore della mia adolescenza. In realtà questo periodo è diviso tra Pisa e Roma (anche se lei direbbe che era molto più sbilanciato su Pisa: forse ha ragione..). Periodo bellissimo, in cui sentivo di concretizzare le mie aspirazioni ed i miei sogni. Mi sono fatto un po’ prendere la mano, forse, ed ho cominciato a volere di più, indurendo un po’ il cuore. Grandi amicizie, una un po’ confusa, e tante belle serate passate a bere, suonare e cantare.

Colonna sonora: Father and Son (Cat Stevens) e More than Words (Extreme), con me che rimprovero Max che nn va a tempo con la chitarra... Libri: Il Pensiero Economico del Novecento (Napoleoni e Ranchetti).

Da Pisa si ritorna a Torino, anche se solo per una decina di mesi. Ma abbastanza per incasinarmi la vita per bene. Mi sono riappropriato dei luoghi che mi appartenevano. Vivo da solo in una casa che mi piace abbastanza, in un quartiere che adoro (dopo esser stato gentilmente sopportato da Simona e coinquilini per un po’…). Sono riuscito a reinserirmi, a trovare persone che come me condividono la passione per la musica popolare, in particolare quella della mia terra madre. Questo periodo torinese ha portato una persona fantastica, capace di sentimenti forti e maturi. Ma, come si sa, si fugge sempre da chi ci ama. E ci si innamora sempre di chi ci fa soffrire. Sono riuscito a fare entrambe le cose …

Colonna sonora? Kali Nifta (canto tradizionale in grecanico) e Ultimo Amore (Vinicio Capossela). Libri: Il gioco delle perle di vetro (Hesse).

Se vi state chiedendo per dove sono partito, vi accontento. La prossima tappa ci porta a Manchester, nel nord del Regno Unito. Anche questo spostamento è motivato da necessità accademiche. Sono stato fortunato: ho condiviso il flat con Davide, che è diventato ormai un punto di riferimento importante fra le mie amicizie. Sono stato bene, anche se è stato proprio in quel periodo, durante una conferenza a Torino, che mi sono innamorato di chi mi ha fatto soffrire. Pazienza: la vita a volte ti tira brutti scherzi. Ma ti regala anche le opportunità per uscirne fuori.

Colonna sonora: Romeo and Juliet (Dire Straits) e Mother (The Smiths). Libri: Therese Raquin e Germinale (Emile Zola) e Lady Chatterly’s Lover (Lawrence).

Ora mi trovo a New York, ma è non è ancora tempo di raccogliere delle impressioni e delle emozioni. Solo qualche mese dopo il mio rientro potrò tirare delle somme. At the moment, everything is ok...

Colonna sonora: I Will Survive (Cake) e Pena de l’Alma (Vinicio Capossela). Libri: tutte le poesie di Pablo Neruda, Washington Square e Daisy Miller (Henry James).

Città dove andrò ancora: Nizza (volente o nolente); San Francisco, Los Angeles e Chicago (prima settimana di Marzo) .

Vorrei andare in America Latina, cominciando dal Cile, poi Argentina e Cuba.

Spero non vi siate annoiati…

2 comments:

Anonymous said...

grazie,
bacio
S

Anonymous said...

la chitarre era a tempo... o quasi :) sei tu che stavi fuori..

hugs
MAX