Wednesday, March 22, 2006

Una Poesia

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno
gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente
chi evita una passione,
chi preferisce il nero sul bianco
e i puntini sulle "i" piuttosto che
un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso ,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro
chi non rischia la certezza per l'incertezza
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli
sensati.

Lentamente muore
chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna
o della pioggia incessante.

Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento
di una splendida felicità

(P. Neruda)

Qualche tempo fa mi hanno fatto leggere questa poesia, e da allora mi capita spesso di risoffermarmici sopra. Mi sono reso conto che ogni volta che la rileggo mi viene in mente qualcuno dei miei amici presenti e passati, forse perchè me lo ritrovo tra le righe. Allora ho deciso di esplicitarlo attraverso una dedica collettiva:

Ad Alessandro, che per primo mi parlò di questa poesia: è forse la persona che più volte ha avuto il coraggio di cambiare percorso nella vita.
A Marcella, che la strada l'ha cambiata appena in tempo, e la cui pazienza è stata davvero premiata da una splendida felicità.
A Davide, che ha rovesciato il tavolo rompendo con l'abitudine spinto da un sano amor proprio.
A Simona, perchè le brillano gli occhi quando parla di qualcosa che l'appassiona, ed fra le persone più vive che io conosca.
A Sarita ed a Luca, che recentemente hanno deciso di cambiare lavoro.
A Valeria per avermi insegnato tanto tempo fa quanto è bello inseguire i sogni, ed a Michela per avermelo ricordato recentemente.
A mio fratello, che per tanto tempo è riuscito a fuggire ai consigli sensati, pagando più di quanto avrebbe dovuto.
Ai miei genitori, perchè hanno saputo trasformare i sogni in progetti; perchè hanno saputo cambiare mantendo un punto di riferimento stabile.
A mio padre, che parla troppo con la gente che non conosce, anche in lingue che non conosce.

Inviterei Davide, Simona, Marcella, Valeria ed Anna a fare lo stesso con una poesia scelta da loro, nel modo e nella forma che più gli piace. Spero di leggervi presto!

4 comments:

Anonymous said...

una dedica molto bella
come la poesia, che invece non conoscevo

chissà quando troverò la mia poesia da dedicare

baci

Simo

Davide said...

oilala' che bella pensata. ci sto lavorando su, alla ricerca di qualcosa di appropriato e degna di un compare come te.
d

Adriana said...

E' bellissimo rendersi conto di quanto ti danno le persone che ti stanno vicino. Di tutto ciò che ti fanno scoprire con la loro vita intrecciata alla tua, di quanta ricchezza hanno dentro e di quanta te ne danno in modo gratuito... anch'io penso sia una dedica molto bella...

Fra said...

hey guys, this is my father...